La Torre della Marchesa – Francesca Simmons

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Descrizione

Francesca Simmons

La  Torre della Marchesa

nuova edizione 2018

1 recensione per La Torre della Marchesa – Francesca Simmons

  1. Antonio Vescio

    Nel 1919 la Marchesa Maria de Seta lasciò Firenze e partì per la Calabria portando con sé il figlio Francesco che aveva circa 8 mesi. Figlia del famoso ammiraglio Giovanni Emanuele Elia, inventore di armi subacquee, sposò in prime nozze il Marchese Giuseppe de Seta e in seconde nozze il Principe Valerio Pignatelli di Cerchiara. Questa donna coraggiosa ed inquieta salì in Sila a cavallo, in un’epoca in cui non c’erano né strade, né acqua corrente, né elettricità. Lì trovò foreste incontaminate, la vista spettacolare sui due mari e aria pura per il suo bambino.
    Malgrado avesse casa a Roma e uno splendido palazzo sul mare a Palermo, fu in Sila che acquistò tanta terra e costruì una casa detta “La Torre dei Due Mari”, oggi conosciuta come “La Torre della Marchesa”. Qui poté regalare ai suoi quattro figli, Francesco, Emanuele, Bona e Vittorio, estati colme di libertà ed avventure, fino a quando la casa non fu distrutta da un terribile incendio nel 1942. Oggi rimangono solo le rovine di un luogo magico che visse soltanto vent’anni.
    Un luogo raccontato in tutta la sua magia da Francesca Simmons, nipote della Marchesa, in questo libro ricco di immagini d’epoca bellissime, ancora più numerose in questa nuova edizione ampliata e riveduta.

    Maria Elia de Seta Pignatelli, meglio conosciuta come la Marchesa de Seta: la sua vita è stata definita un “capolavoro futurista”, vissuta nella piena adesione della massima del “vivere pericolosamente”. Personaggio di grande fascino e carisma, la Marchesa lasciò una traccia indelebile nelle vicende politiche e culturali del suo tempo. Donna colta e dinamica, fu un’intraprendente ed eclettica promotrice di arti e cultura, in contatto, tra gli altri, con Guttuso e Alvaro, Marinetti e D’Annunzio. Amica di Paolo Orsi e Umberto Zanotti Bianco, seguì i due illustri archeologi nelle loro campagne di scavo, oltre a condividere con la prof.ssa Emilia Zinzi diverse iniziative per la tutela dei beni culturali calabresi. Dopo la breve ma intensa relazione sentimentale con il ministro Michele Bianchi, si profuse attivamente anche nell’impegno politico, fondando nel 1946 il Movimento Italiano Femminile “Fede e Famiglia”, associazione che si prefiggeva lo scopo di assistere i detenuti politici all’indomani della seconda guerra mondiale. Nel 1966 pubblica a Cosenza il volume “Introduzione alla Calabria”, per i tipi della Casa del Libro di Gustavo Brenner: iniziato già nel 1920, il libro è sia un diario del suo avventuroso arrivo in Sila, sia un romanzo e saggio storico sulla Calabria, ricco di pagine suggestive ed ispirate, in cui traspare il suo grande amore per la terra che l’aveva accolta. Il libro si può considerare il suo testamento letterario: la Marchesa scompare infatti nel 1968 a seguito di un incidente stradale.

    Antonio Vescio
    antoniovescio@gmail.com

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